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RICEVIAMO, 14-11-10
da Ettore Parisi

 

      vorrei avere da voi alcune delucidazioni riguardo ai seguenti concetti trovati sul sito Holywar.org:

 

Egr. Sig. Parisi,
cominciamo subito col dirle che il nostro sito non è Holywar e che lei avrebbe potuto rivolgersi direttamente a quel sito, tuttavia noi non ci sottraiamo dal darle una risposta dal momento che nel caso specifico condividiamo quanto detto da Holywar, non potendo, come cattolici, pensarla diversamente. A tal proposito veda i nostri articoli: Il Vaticano II e gli errori liberali,     Il libro eretico del Sacerdote Karol Wojtyla,      Giovanni Paolo II e sincretismo religioso,      La teologia del corpo di GP II,      I Novissimi secondo Giovanni Paolo II,      I Novissimi secondo Giovanni Paolo II,      1962 Rivoluzione nella Chiesa

ERESIE DI GIOVANNI PAOLO II

 

VERITA' DELLA CHIESA CATTOLICA

3. I musulmani adorano un vero Dio.
CH:141, 1994

 

Solo i cattolici possono adorare Dio.
Gregorio XVI, SJS

7. La libertà di coscienza è un diritto dell'uomo.
LOR, 09/01/1980

 

La libertà di coscienza è alienazione mentale.
Gregorio XVI, D. 16

35. I non cristiani hanno il diritto umano della libertà religiosa. FCR:2, 09/01/1980

 

Solo i cattolici hanno il diritto della libertà religiosa. Pius IX, D.1690, 1699

74. Tutti gli uomini sono fratelli con una dignità umana.
PP:826, 09/05/1983

 

Solo i cattolici hanno una dignità umana in Cristo. St. Pius X, LFH

 

 

Eresia n. 3- La frase di GPII per esprimere il vero deve necessariamente pre-suppore che il nostro Dio sia lo stesso Dio dei musulmani, ma così non è. Infatti
— il dio dei musulmani non ha figli, e i musulmani considerano una bestemmia asserirlo, mentre il nostro Dio ha un unico suo Figlio, cioè nostro Signore Gesù Cristo, il quale dunque è Dio come il Padre e lo Spirito Santo;-
— per noi Dio è uno e trino, uno in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo; per i musulmani Dio è una sola persona, senza Figlio e senza Spirito Santo;-
— per noi Cristiani Gesù è Dio, seconda Persona della Santissima Trinità; per i musulmani Gesù è degradato a semplice profeta, e inferiore a Maometto!

Ora la filosofia insegna che su un essere o su un argomento può esistere una sola verità, quindi
— una è la verità: o un Dio con un Figlio o un dio senza Figlio (dire quindi che quello dei musulmani è un vero Dio, significa che il nostro è falso: eresia!);-
— una è la verità: o un Dio uno e trino o un dio senza Figlio e senza Spirito Santo (dire quindi che quello dei musulmani è un vero Dio, significa che il nostro è falso: eresia!);-
— una è la verità: o Gesù è Dio o è un profeta inferiore a Maometto (dire quindi che quello dei musulmani è un vero Dio, significa che il nostro è falso: eresia!).

Ma se noi crediamo fermamente che Dio è uno e trino, in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figliolo e Spirito Santo, così come insegna il Catechismo, non possiamo assolutamente dire che i musulmani adorano un vero Dio: chiunque lo dicesse (anche se si chiamasse Giovanni Paolo II o Benedetto XVI) direbbe il falso e commetterebbe un gravissimo peccato di eresia (e chi commette peccato di eresia e muore in eresia va all'inferno, e l'inferno esiste, checché ne dicano i nuovi teologi!). Negare che esiste un solo Dio, e precisamente l'unico Dio possibile, cioè il nostro, uno e trino, significa non avere la Fede, e senza la Fede non ci si salva, perché senza la Fede non si può piacere a Dio. Per salvarsi non è sufficiente credere in un dio qualunque, no! Occorre credere credere nell'unico e solo vero Dio, in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Viene così ad essere dimostrata vera l'asserzione cattolica di Gregorio XVI: Solo i cattolici possono adorare Dio, sì, perché solo il nostro è vero Dio.

Ad abbundantiam diciamo che non è questione di nomi, cioè che i Cristiani Dio lo chiamano in un modo e i musulmani in un altro: è questione di essere, è questione di Fede: quello dei musulmani non è Dio, comunque lo chiamino; il nostro è Dio comunque lo chiamiamo, lo si chiami Deus o Dio o Dieu o Dios o God o Gud o Teòs o Dievas o Isten... perché comunque lo chiamiamo noi intendiamo sempre l'unico vero Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e i musulmani no.

 

 

Eresia n. 7 - La libertà di coscienza è un diritto dell'uomo.
Per capire l'eresia di questa asserzione occorre partire da ciò che sempre la Chiesa e il buon senso hanno insegnato.

Con l'avvento dell'illuminismo sono diventate verità indubbitabili, veri dogmi moderni, alcune espressioni come "bisogna ripettare l'idea altrui", "ognuno la può pensare come vuole", "ognuno è libero di pensarla come vuole"... Quindi, stando a queste falsità moderne,
— bisogna rispettare l'idea assassina di Tizio!
— se Tizio pensa che sia un bene violentare una bambina, bisogna rispettare una simile mostruosità di pensiero!
— se Tizio è libero di pensarla come vuole e pensa che sia un suo diritto violentare tutte le mogli altrui e, dato che la libertà è tale solo se si è nella possibilità reale di attuarla, per rispettare la libertà di Tizio dovremo favorire tale insana attuazione!
— se Tizio pensa di essere un'aquila, per rispettare la sua idea, dobbiamo dirgli che lo vediamo volare!...
Si vede bene che tutto ciò è un assurdo! È lo sragionare dei pazzi!

E allora ecco cosa suggerisce e impone il buon senso:
— Se l'idea di Tizio è assassina, quell'idea non deve essere rispettata ma combattuta, e si cercherà prima di mettere Tizio in condizione di non realizzare l'assassinio e poi di convicerlo che l'assassinio non va fatto.
— Idem nel secondo e terzo caso.
— Nel quarto si provvederà a curare Tizio in opportune strutture, perché dà evidenti segni di pazzia; altro che rispetto!

Tornando all'eresia n. 3, diciamo quindi che anch'essa è frutto dell'illuminismo,
frutto soprattutto di una filosofia moderna nemica del reale,
di una filosofia che non si fonda sull'essere (e in ultima analisi su Dio) ma sull'apparire (sul "per me è così"), sull'io pensante,
frutto di una filosofia secondo la quale l'altro esiste perché io lo penso, Parigi esiste perché io la penso... Dio esiste perché io lo penso!
Una filosofia dunque in cui il mio pensiero diventa il creatore di tutto e di tutti, financo di Dio!
Una filosofia da pazzi, e si sa che i pazzi non ragionano...
Una filosofia da pazzi, anche se i filosofi si chiamino Kant o Hegel o... Giovanni Paolo II !
Dio ce ne scampi e liberi!

Per capire l'eresia dell'asserzione, dicevamo all'inizio, occorre partire da ciò che sempre la Chiesa e il buon senso hanno insegnato.
Scriveva Gregorio XVI nell'Enciclica Mirari vos del 15 Agosto 1832: «L'indifferentismo vogliamo dire, ossia quella perversa opinione ... che in qualunque professione di fede si possa conseguire l’eterna salvezza dell’anima, se i costumi si conformino alla norma del retto e dell'onesto. ... E da questa corrottissima sorgente dell'indifferentismo scaturisce quella assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che debbasi ammettere e garantire per ciascuno la libertà di coscienza. Errore velenosissimo, a cui appiana il sentiero quella piena e smodata libertà d’opinare ... "Ma qual può darsi morte peggiore dell’anima che la libertà dell'errore?", esclama sant'Agostino» (Lettera 105 (prima 166) ai donatisti, c. 2, n. 10 ).

Quindi è ovvio che la coscienza non può assolutamente non tener conto della verità e dell'essere: la coscienza ha il diritto di aderire al vero e al bene, e non quello di aderire al falso, all'errore e al male.
Anche i bambini sanno che tutti hanno il diritto di agire bene, ma non quello di fare il male, come ad esempio il diritto di rubare o di ammazzare.
In conclusione è assurdo credere nella libertà di coscienza, in base alla quale ognuno possa aderire a qualunque religione, dal momento che uno solo è il vero Dio ed una sola la sua vera religione, tutto il resto è errore, e non esiste un diritto all'errore!

 

 

Eresia n. 35. I non cristiani hanno il diritto umano della libertà religiosa.
Quanto sia errata questa proposizione è già implicito in quanto abbiamo detto nel precedente punto (errore 7). Analogamente è altrettanto implicito nel punto precedente che solo i cattolici hanno diritto alla libertà religiosa, perché solo i cattolici adorano l'unico e solo vero Dio uno e trino.

Ribadiamo:
dato che il diritto esiste solo per il vero e per il bene,
dato che l'unico vero è il nostro Dio uno e trino,
dato che il nostro Dio è il Sommo Bene
e dato che una sola è la religione dell'unico e solo vero Dio uno e trino,
soltanto i cattolici che credono nell'unico e solo Dio uno e trino e praticano l'unica e sola santa religione,
soltanto loro hanno il diritto di esercitare liberamente la loro religione, soltanto loro hanno diritto alla libertà religiosa.
Gli altri, che sono nell'errore, che credono negli dei falsi e bugiardi, non hanno diritto alla libertà religiosa, perché non esiste il diritto per ciò che non è, non esiste il diritto per il falso, non esiste il diritto per l'errore.

A scanso di equivoci tuttavia chiariamo che non riconoscere "agli altri" il diritto alla libertà religiosa non significa e non implica costringere "gli altri" a credere in quello in cui noi crediamo! Nostro Signore Gesù Cristo ha detto "predicate", non costringete!

 

 

Eresia n. 74. Tutti gli uomini sono fratelli con una dignità umana.
Per rispondere su questo punto riportiamo quasi integralmente quanto scritto nell'ottimo libro di Don Andrea Mancinella, "1962, rivoluzione nella Chiesa".

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Il Concilio Vaticano II
dichiara che «il diritto alla libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana (...). Questo diritto (...) [dice il Vaticano II] deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nell'ordinamento giuridico della società».
Il documento conciliare [Dignitatis humanae] poi ribadisce:
«Non si fonda quindi il diritto alla libertà religiosa su una di-sposizione soggettiva della persona, ma sulla sua stessa natura», ragion per cui questo diritto rimane intatto «anche in coloro che non soddisfano all'obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa, e il suo esercizio, qualora sia rispettato l'ordine pubblico informato a giustizia, non può essere impedito».
"Dignitatis humanae" afferma, dunque, il diritto a non essere impediti di professare pubblicamente e propagandare attiva-mente una falsa religione, indicandolo come un diritto inalienabile in quanto fondato sulla dignità della natura stessa dell'uomo.
In senso diametralmente opposto si era invece sempre espresso il costante Magistero della Chiesa che Papa Leone XIII così riassumeva:
«Se l'intelligenza aderisce a delle idee false, se la volontà sceglie il male e vi aderisce, né l'una né l'altra raggiungono la loro perfezione, ambedue decadono dalla loro nativa dignità e si corrompono. Non è dunque permesso pubblicare ed esporre agli occhi degli uomini ciò che è contrario alla virtù e alla verità, e ancor meno di mettere questa licenza sotto la tutela della protezione delle leggi».

Anche Papa Pio XII ribadiva:
«Ciò che non corrisponde alla verità e alla legge morale non ha oggettivamente alcun diritto all'esistenza, né alla propaganda, né all'azione».
Secondo la dottrina di "Dignitatis humanae", invece, anche la sètta dei "Bambini di Dio" (oggi "Famiglia d'amore") che pra-tica la prostituzione sacra e la pedofilia,
o anche i seguaci delle sètte sataniche,
insieme ad ogni altra "confessione religiosa",
avrebbero lo stretto diritto di non essere impediti di far del male, una volta salvo l'ipocrita  "ordine pubblico informato a giustizia" ossia la semplice legalità esterna posta alla mercé di uno Stato agnostico, e praticamente ateo. Tant'è vero che quel documento conciliare insiste e precisa che
— «si fa ingiuria alla persona umana e allo stesso ordine stabilito da Dio agli esseri umani, se si nega ad essi il libero esercizio della religione nella società, una volta rispettato l'ordine pubblico informato a giustizia» e
— «la potestà civile (...) evade dal campo della sua competenza se presume di dirigere o di impedire gli atti religiosi".

Di conseguenza:
a) Secondo "Dignitatis humanae" la Santa Chiesa Cattolica avrebbe, per quasi due millenni, fatto «ingiuria alla persona umana e allo stesso ordine stabilito da Dio», dato che ha sempre negato, da una parte, il diritto al pubblico esercizio delle false religioni e, dall'altra, ha sempre inculcato il principio secondo cui lo Stato, data la possibilità di distinguere la vera Religione dalle false, ha il dovere di appoggiarla e riconoscerla anche giuridicamente come unica vera, nonché quello parallelo di impedire l'esercizio pubblico dei falsi culti (che tutt'al più possono essere solo tollerati: ciò che si tollera, infatti, rimane sempre falso e un male, mentre ciò che ha diritto è solo ciò che ha carattere di vero e di bene).
b) "Dignitatis humanae" propaganda l'agnosticismo di Stato ossia l'ateismo pratico dello Stato, il quale non avrebbe più nessun dovere nei confronti del vero Dio e della vera Religione, né quello di informare le sue leggi a quelle di Cristo, dovendo esso stare —sempre secondo "Dignitatis humanae" naturalmente—  al di sopra delle parti per evitare che fra i cittadini «si facciano... discriminazioni» per motivi religiosi.

Ma   —vorremmo chiedere alla Gerarchia "conciliare", fautrice di questo sfrontato liberalismo "cattolico"—   una volta approvato l'agnosticismo-ateismo di Stato, una volta dichiarata la presunta incapacità o incompetenza di quest'ultimo ad emettere giudizi in materia religiosa (e cioè a distinguere tra verità ed errore e di conse-guenza anche tra il bene e il male), come si potrà pretendere poi che esso si regoli secondo giustizia?
Le contraddizioni e l'assurdità di "Dignitatis humanae" sono evidenti, e i risultati concreti e tremendi di questa ideologia cattolico-liberale che i "Padri del Vaticano II" hanno voluto imporre nella Chiesa, in contraddizione con il perenne Magistero di quest'ultima e per piacere al "mondo moderno", sono oggi sotto gli occhi di tutti: la laicità dello Stato, tanto esaltata dai "Padri conciliari" e ora, purtroppo, anche da Benedetto XVI, trionfa oggi ovunque sabotando la Chiesa, corrompendo le anime, distruggendo la società cattolica e le famiglie con la pornografia diffusa ovunque a piene mani, con la promozione di leggi divorziste e abortiste, con una scuola di Stato che sforna di continuo nuovi cittadini "democratici" impregnati fino al midollo di idee massonico-illuministe, ecc, e infischiandosene altamente   —altrimenti che "Stato laico" sarebbe?—    di tutti i richiami e delle ormai sterili e contraddittorie lamentazioni [da coccodrillo] dei "Papi conciliari" in materia di contraccezione, divorzio, aborto, omossessualità, pornografia, manipolazioni genetiche, eutanasia, liberalizzazione della droga, e quant'altro.
Basta leggere i documenti della Santa Sede sull'argomento, da Gregorio XVI a Pio XII   —per non parlare di quelli più antichi—   per accorgersi dell'esatto contrario: tutti i Papi precedenti condannano ciò che Paolo VI e i "Padri del Vaticano II" approvano, e viceversa.
»»»»»

Dice San Pio X nella sua lettera "Notre charge apostolique" che "tutto è basato su una dignità umana male intesa" per i novatori che vogliono «una religione più universale della Chiesa cattolica», una religione «che riunirà tutti gli uomini divenuti finalmente fratelli e compagni», ma (conclude S. Pio X) così «non si lavora per la Chiesa: si lavora per l'umanità». E molto appropriatamente annota: «Se Gesù è stato buono con gli smarriti e con i peccatori, non ha rispettato le loro convinzioni erronee ...; li ha tutti amati per istruirli, per convertirli e per salvarli. ... Se ha sollevato gli umili, non è stato per ispirare loro il sentimento di una dignità indipendente e ribelle all'ubbidienza. ... Egli è stato tanto forte quanto dolce; ha rimproverato, minacciato, castigato, sapendo e insegnandoci che spesso il timore è l'inizio della saggezza e che a volte conviene tagliare un membro per salvare il corpo».

Chi si pone contro la verità e contro il bene rinuncia e perde la sua dignità. Gesù, Sommo Bene, disse: «Io sono la Verità». Ne consegue che la dignità si fonda su Nostro Signore Gesù Cristo, Sommo Bene e Verità: senza di Lui (e tanto più contro di Lui) non vi può essere dignità umana, e di tale dignità godono i Cattolici che in Lui credono e sperano, per Lui vivono e lottano, perché Lui è l'unico e solo vero Dio col Padre e con lo Spirito Santo.
Solo i cattolici hanno una dignità umana in Cristo.

      Mi rivolgo a voi (perchè siete veri cattolici tradizionalisti) perchè possibilmente vorrei che mi spiegaste le affermazioni elencate nelle "verità della Chiesa Cattolica" e quello che che afferma GPII perchè mi sento perplesso sui punti appena sopra elencati, non perchè non ci credo ma perché ho avuto una educazione religiosa di tipo modernista!

 

Abbiamo cercato di risponderle nella maniera più chiara possibile: speriamo di esservi riusciti.
Il modernismo è la madre di tutte le eresie, una gran brutta bestia che mira alla dannazione eterna degli uomini, è quindi nemico del popolo di Dio, nemico delle nostre anime, mentre, assicura San Pio X, «i veri amici del popolo non sono né rivoluzionari, né novatori, ma tradizionalisti» (Notre charge apostolique, p.44).

Sig. Parisi, sperando di averle fatto cosa utile e gradita, la salutiamo cordialmente in Gesù, Maria e Giuseppe.

La Redazione

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